Glauco e l'Erba Magica
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...molto grande. Tentò di avvicinarsi il più possibile per farlo abboccare, ma quando il pesce si voltò, in lui riconobbe il suo vecchio amico Glauco.
"Sei tu... Glauco? Un pesce? " – chiese Amos. Il pesce annuì con aria triste.
Intanto a Glauco tornarono in mente le parole che quell'uomo che gli aveva regalato la sua canna e Amos gli aveva detto nove anni prima.
"... il tuo futuro sarà... nell'acqua... " – solo ora capiva quanto quelle parole, in realtà, fossero una profezia.
Amos si voltò dalla parte opposta.
"Vattene. Non voglio pescarti... hai già avuto la tua punizione per l'avidità e l'egoismo che hai dimostrato... ora dovrai scontarla... addio, amico mio. " – e così dicendo si fece ritirare indietro dal suo nuovo amico pescatore.
Si narra che due divinità, Oceano e Teti, vedendo quella triste vicenda e riconoscendo come vero il pentimento ed il dolore di Glauco, vollero aiutarlo. Non lo fecero tornare umano perché una punizione è sempre una punizione e come tale va scontata, ma decisero di alleviarla in quanto aveva riconosciuto il suo errore e si era pentito. Così, due settimane dopo la sua trasformazione in pesce, le due divinità lo fecero nuovamente trasformare in qualcosa di diverso. Fu così che nacque un nuovo Dio del mare: Glauco, divinità del blu profondo del mare e del silenzio.
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