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Poiché era ormai una questione di ore ed era nuova legge che la morte non desse ingombro, era arrivato l'avviso di presentarmi al luogo direttamente dove mi avrebbero interrato. L'avvenimento era importante ma non grave. Così che fu mia moglie a dirmi lei stessa: preparati. Ero il bambino che si accompagna dal dentista e che si esorta: sii uomo, non è niente. Perciò conforme al modello mi apparecchiai virilmente, con un vestito decente, lo sguardo atteggiato a sereno, appena un po' deglutendo nel domandare: c'è altro? Ero io come sono ma un po' più grigio un po' più alto. Andammo a piedi sul posto che non era quello che normalmente penso che dovrà essere, ma nel paese vicino al mio paese su due terrazze di costa guardanti a ponente. C'era un bel sole non caldo, poca gente, l'ufficio di una signora che sembrava già aspettarmi. Ci fece accomodare, sorrise un po' burocratica, disse: prego di là – dove la cassa era pronta, deposta a terra su un fianco, di sontuosissimo legno, e nel suo vano in penombra io misurai la mia altezza. Pensai per un legno così chi mai l'avrebbe pagato, forse in segno di stima la mia città o ... [segue »]
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