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Era lì, seduto accanto al letto di sua madre. Come ogni mattina le aveva portato la colazione, come piaceva a lei. Anche quando aveva cominciato a diventare un uomo, a lavorare dall'altra parte della città, ogni domenica mattina si recava dalla mamma per trascorrere con lei quel momento così intimo che condividevano da una vita. Il momento in cui tutte le barriere si abbassavano, in cui lei riprendeva il posto di madre e ascoltatrice mentre lui ritornava un po' bambino e metteva in mostra tutte le sue fragilità, sicuro che non ci fosse nessuno a colpirlo o a giudicarlo.
Prese posto sulla poltrona di suo padre, facendo affiorare i ricordi. Un sorriso triste gli apparve sul volto.
-Cosa c'è, Mark? - gli chiese la mamma, accortasi che il figlio era distratto quella mattina. Posò il vassoio sull'altro lato del letto e gli sfiorò la guancia con una mano. Mark rispose posando la sua mano sulla sua e baciandola sul palmo.
-Non sono bravo a parlare dei miei sentimenti. - rispose mesto abbozzando un sorriso per non farla preoccupare, un sorriso che non sembrava affatto tale, lo invecchiava di una decina d'anni e gli metteva in evidenza due rughe ai lati ... [segue »]
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