Scritto da: MICHAEL NESTI

Bolle di vita


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...i tortellini, soli, parlando di cose discusse magari la sera prima, a scartare i "regali" la solita busta con i soldi dentro, pochi soldi, ma lei ce l'ha sempre messa tutta ha sempre cercato di non farmi mai mancare niente, mi chiamava: vita mia. È sempre stata sola, sola come me. La mia nonna. Gli brillano gli occhi, inizia a piangere. Non posso vedere questa scena... mettersi in bocca una canna e fare casino con gli amici, rubare per comprarsi un po d'erba non ti fa crescere, ti iberna, ti fa rimanere li, come un auto in panne sulla neve. L'abbraccio, è un lungo e caloroso abbraccio sincero ed interminabile, nel mentre sento caldo all'orecchio, sta cercando di dirmi qualcosa ma non riesce a contenere il pianto, riesco a capire solo poche parole, tra queste: sei la mia vita. Da quel giorno invernale le cose sono cambiate, ho scontato la mia pena, che poi si è rivelata addirittura utile, ho svolto servizio sociale, ho capito come va il mondo, ho capito che l'amico a cui dovevo portare i soldi in realtà non era un amico. Penso ora a quando ero sul treno e il freddo scompartimento mi accompagnava dolcemente verso il capire come funziona il mondo!

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