Cronache delle mosche
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La stanza, il cielo e anche il sole, tutto era grigio. Sembrava proprio che quella giornata, e forse anche le precedenti e le future fossero all'insegna di quel colore così smorto.
Almeno così la doveva pensare l'uomo seduto su una logora poltrona in quella stanza.
Fissava un vecchio pendolo, autoproclamatosi suo boia per quel giorno, che impietoso scandiva i secondi.
Tic. Tac.
Quel suono presto lo avrebbe preso per mano e condotto sul sentiero della pazzia.
Forse era già pazzo. Sì, sicuramente era pazzo o molto vicino ad esserlo sul serio, anche se ad essere sinceri non aveva molta importanza.
Un ronzio, non era un allucinazione, a quanto pare avrebbe avuto addirittura compagnia. Una mosca curiosava tra le briciole sparse sul tavolino di fronte a lui. Si muoveva circospetta e rapida saggiando tutto quello che le capitava a tiro con la fretta tipica di chi sa che a nessuno piace aspettare. Saltellava un po qua e un po la, ogni tanto si fermava e assaltava qualche briciola. Gli occhi dell'uomo continuavano a seguire le peregrinazioni di quella piccola mosca. Forse non era davvero pazzo, se lo fosse stato, avrebbe chiamato la mosca Priscilla e avrebbe preteso di insegnarle il poker.... [segue »]
Composto giovedì 12 agosto 2010
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