Scritto da: Manuela L.

Il Pettirosso


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...Il tepore di quella mano risvegliò il pettirosso; si trovò a pochi centimetri da due occhi che lo fissavano e un paio di labbra sorridenti.
L'uccellino, stranamente, si sentì rassicurato da quel sorriso e si accomodò meglio sul palmo della mano, pensando:

"Magari mi porterà in un posto caldo e avrà cura di me, mi darà qualche succulento seme da mangiare"

La mano, all'improvviso, si chiuse su di lui; ne rimase un istante stupito, ma pensò stesse solo proteggendolo dal freddo...
Poi la mano cominciò a stringere, sempre di più. Il pettirosso cominciò ad avere paura, cercò di muoversi, di fuggire, ma la mano si stringeva sempre di più su di lui, sempre di più...
Adesso faceva fatica a respirare, e non riusciva più a muoversi...
La mano continuò a stringerlo, finché si udì un flebile "crack" ed ogni pensiero, ogni paura, la fame e il freddo, abbandonarono per sempre quel fragile corpo...

Ciò che egli aveva creduto la sua salvezza, fu la sua morte.
Composto sabato 20 agosto 2005

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    Scritto da: Manuela L.
    Dedica:
    Morale: Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.

    Commenti

    4
    postato da , il
    cara manuela, mi piace molto come scrivi, ti apprezzo ma trovo che dovresti cercare uno spiraglio di luce,guardare verso l'alto piuttosto che verso l'inferno in cui qualcuno ti ha spinta!Si può fare se si vuole...
    3
    postato da , il
    mamma mia è molto forte....mi piace....racchiude un po' tutti i significati ....io vedo come il fidarci troppo ci espone ,ci fa buttare le nostre barriere  spesso per qualcuno di sbagliato
    2
    postato da , il
    era proprio questa la mia intenzione, oltretutto, quando la scrissi, era  autobiografica (io sono stata quel pettirosso)
    1
    postato da , il
    Oddio Manuela...!
    Beh, però hai messo bene in risalto la cattiveria umana. ****

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