Il mondo dei moscerini festanti

...grande era la soddisfazione nel vedere quel dolce ammasso. Mi sono sempre chiesto chi fosse più felice tra noi ed i festanti moscerini. In giardino era tutto pronto, la grande tavolata magicamente aveva preso forma, le mamme fatine continuavano a portare in tavola vassoi con ogni ben di Dio, salumi, sottaceti, formaggi, specialità casalinghe di ogni genere. Adoravo il lardo con pane di segale abbrustolito direttamente sulla stufa a legna ed ammorbidito con due gocce di miele, una delizia. Il piatto forte però era l'Asado che mio padre tradizionalmente seguiva nella cottura tutto il giorno dividendosi tra vite e griglia. "Il segreto sta nel farlo cuocere molto lentamente e nel non bucare mai la carne" ripeteva puntualmente ogni anno agli altrettanto puntuali complimenti. Quell'anno papà mi lasciò il posto a capo tavola così come Renato dalla parte opposta, leggevo nei suoi occhi le mie stesse sensazioni, lui che come me aveva pigiato per la prima volta, ci sentivamo i re della vendemmia, così importanti, così fondamentali per la buona riuscita del vino, quello stesso che padroneggiava la tavola nei "Margherita" i bottiglioni da litro e mezzo, quello stesso che rendeva così orgoglioso mio padre.
Oggi sono un uomo, mio padre non c'è più, da anni la vite è sepolta dall'erbaccia e Renato vive all'estero. "Papà perché noi non vendemmiamo?" Chiede spesso mio figlio. "Non ho tempo" gli rispondo. Ma in realtà mi chiedo se la frenesia di oggi appartenga allo stesso mondo appiccicoso dei moscerini festanti, non lo so ma nel dubbio credo che andrò a comprare un tagliaerba.

Michele Rondoni

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