Pago io

"Pago io."
"Oh... Grazie. Sei... sei molto gentile!"
"Magari lo fossi."
"Senti, ma quel tuo amico"
"Sì?"
"Quello lì davanti."
"Sì."
"Non credi anche tu che potrebbe cadere da un momento all'altro?"
"Macché, figurati."
"Ma non lo vedi? Sta barcollando!"
"Certo. Beh? A lui piace barcollare. In fondo, vuoi che sia che non vuole, vuoi che sia che non può, lui non si ubriaca. Allora gli piace barcollare."
"Scherzi?"
"Affatto. Tutto vero. A volte mi bacia."
"Che?"
"Uhm uhm."
"E tu te lo lasci fare?"
"Dici così solo perché non l'hai mai provato. Piace anche a me."
"Gesù! Ma intendi proprio... sì insomma... baci sulle labbra?"
"Molto spesso. O sulle guance, sulla fronte, una volta mi ha persino fatto un pompino. So che non ci crederai, ma c'era dolcezza nelle sue mani."
"Ma cosa mi dici..."
"Te lo ripeto, non l'hai mai provato. Oppure non mi capisci. C'è chi ha il lato oscuro pronunciato; io ho pronunciata una strana bisessualità. E anche lui. Sì, mi bacia. Capita spesso."
"Spesso quanto?"
"Quando ha mal di testa. Troppo stress. Troppo triste. Troppo arrabbiato, allora toccarmi è un sollievo per lui. Troppo alcool. Eppure barcolla ma non cade. In fondo, gli piace barcollare. Ma non cade."
"Cosa vuoi dire con questo?"
"Uhm? Niente al ... [segue »]