Scritto da: Teo Erba
Ricordo quando scrutando il cielo ero in grado di intravedere solo sole di giorno e stelle di notte.
Ricordo quando mi svegliavo la mattina con l'entusiasmo di raggiungere scuola per giocare con i miei amici e sentirci tutti felici assieme, proprio come una piccola famiglia.
Ricordo quando giocare a calcio sotto il sole cocente del primo Agosto era affascinante quanto giocare sotto lo pioggia in inverno ed inzupparsi di fango.
Ricordo quando la vergogna diventava ogni volta, e dico ogni volta, il solito motivo per rinunciare a qualcosa, come se ci si dovesse vergognare di avere vergogna.
Ricordo quando la stufa in inverno oltre a scaldare, riempiva il cuore di calore ed affetto e rendeva tutto tranquillo.
Ricordo quando "parlare" era sinonimo di "ridere" e "vivere" era sinonimo di "sognare".
Ricordo quando non m'interessava sapere con chi ero e dov'ero, l'importante era non essere mai solo.
Ricordo quando m'imbarazzavo dinnanzi all'emozione di un pacco regalo a prescindere da cosa ottenesse.
Ricordo quando passavo intere giornate in un campo d'erba e al rientro a casa oltre al prurito dell'erba verde appiccicata su tutto il corpo, ne sentivo una mazzata da mia madre per essermi sporcato i panni; chissà dove mi arriverebbero quei panni oggi; forse alle ginocchia, forse non mi entrerebbero neanche o li strapperei subito al primo tentativo di indossarmeli, forse saranno ancora sporchi... ma sporchi di cosa?
Chissà quanti panni ancora avrò da indossare e quanti ne dovrò cambiare, ma la cosa più importante; i miei panni saranno sempre sporchi della stessa cosa?
Composto domenica 7 ottobre 2012

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