Romanzo trasteverino
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...e altri mobili. Ma questo non è sempre possibile". "E l'altro sistema?" Chiedo io. "Non aver mai avuto un progetto di vita", dice Pietro, annuendo lentamente. "Mah, non ti sembra di esagerare?", gli dico. "No Francesco... le cose stanno così per davvero. Certo può sembrare terribile lasciarsi vivere e non essere nessuno. Ma lì potrebbe esserci una delle chiavi della felicità". "Pur di ritornare con Gigliola, accetterei anche questa seconda ipotesi", rispondo. Pietro fa un cenno affermativo, non privo di stizza. Poi dice "Non sono d'accordo, Francesco. È triste vivere così. Puzza di merda. Tu sei troppo sensibile. Guarda che ad essere così sensibili poi nella vita si soffre". "Lo so, Pietro, ma non ci posso far niente". Pietro non fa in tempo a rispondermi. Gli squilla il cellulare: la moglie Antonella lo sta aspettando per andare all'Outlet Soratte, nelle vicinanze di Ponzano Romano. Vabbè. Vabbè si fa per dire... Prima di tornare a casa mi fermo un attimo nell'enoteca di Via della Lungaretta. Tanto a casa non ho più nessuno che mi aspetta. Mi siedo nel grande spazio esterno posta a fianco del Wine Bar, sorseggiando una sambuca ghiacciata con la mosca. Anzi le mosche, dato che sono tre ... [segue »]
Composto venerdì 10 maggio 2013
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