Giulio e Lara
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...lo scempio, la fitta disumana. Le sue gambe! Non c'erano più le sue gambe. Tranciate di netto, volate per aria, maciullate. Era stato un terribile incidente. Il suo più grande rammarico? Non essere morto lì, in quel momento, in quell'occasione. Tutti avevano gridato al miracolo quando i medici dichiararono il "fuori pericolo". A lui sembrò il più atroce dei castighi. S'immaginò piantare, in un'epoca remota, l'ultimo chiodo sui piedi sanguinanti di Gesù Cristo ed ecco la spiegazione per questa punizione. Si era da sempre appassionato al motociclismo, era bravo, bravo davvero, lo dicevano tutti.
L'incoscienza, la derealizzazione, il risveglio, i sedativi, nessun antidolorifico che facesse effetto o che lenisse o tamponasse, anche solo, temporaneamente. I suoi "arti-fantasma" gli procuravano dolore come fossero ancora appesi al resto del corpo. Chiusura, depressione. Il fatto che qualcuno si avvicinasse con dell'acqua ed una spugna lo mandava in escandescenza.
Lara è una volontaria in servizio civile. Dolcissima! Doveva vederci bene, lei, attraverso i suoi grandi occhi verdi che trasmettevano vita. Giulio e Lara si conobbero in quella stanza del costosissimo centro clinico specializzato dove il ragazzo fu ricoverato per molto, molto, molto tempo, sembrò un'eternità. Lara svolgeva il suo lavoro con impegno e solerzia,... [segue »]
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