Sono io che, con le mie parole, copro i tuoi silenzi. Io che, con la mia presenza costante, cerco di riempire le tue assenze. Sempre io cerco di arginare i tuoi film mentali con altrettanti sogni e favole. Io che, con le mie illusioni, cerco costantemente di nascondere la tua razionalità. O semplice menefreghismo. Che non fosse facile amarti lo sapevo bene. Ma non credevo avrei dovuto amarti da sola. Non credevo avrei anche dovuto amarmi in tua vece. A ben vedere la nostra storia si regge in piedi perché io mi sforzo di colmare quello che manca in essa. Ma questo sarebbe il meno, alla fine. Perché io potrei anche continuare a donare a piene mani. Ma non con chi si approfitta di ciò. Tu prendi ma non dai. Forse perché troppo impegnato ad elargire altrove. Resto così, dunque. Con la sensazione di essere un numero tra i tanti. Niente di rilevante. La solita banalissima storia di chi ama troppo. O, semplicemente, chi non lo merita.
Composto giovedì 30 agosto 2012

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