Non puoi permetterti di soffrire e lo sai. Non fosse che la tua sofferenza è il fardello lasciatoti in dono dai tuoi sbagli. E non puoi permetterti di soffrire e stare fermo. Beandoti, oltretutto, della tua e dell'altrui sofferenza. Non si vince niente, sai? Non è una gara a chi soffre di più, e non c'è nessun premio in palio. Bisogna prendere sto dolore ed analizzarlo, semmai. Chiedersi cosa si sarebbe potuto fare per evitarlo. Chiedersi cosa si può fare per rimediare. Ci si deve muovere in qualche modo per tornare a stare bene. Si devono sciogliere quei nodi che stringono il cuore. Ma non venire da me a piangere, te ne prego. A dirmi quanto soffri. A dirmi che sei pentito, che senza di me stai male. Che, se tornassi indietro, ti comporteresti diversamente. Non si può tornare indietro, solo andare avanti. Ma tu sei fermo. E chi è fermo, come te, a godersi lo spettacolo, poi non può permettersi di parlare. Si può dire solo se poi si è disposti anche a fare. Perché amare, come diceva qualcuno, è un'azione. Ed invece tu sei fermo.
Composto venerdì 3 maggio 2013
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