LA VOCE DELLA LUNA
"Si, va bene, ma non credo che devi trovare in ciò la tua ispirazione!"
"Cioè?"
"Si, cioè intendo che per suonare, per comporre nuova musica non sia necessario viaggiare, puoi trovare la tua forma di ispirazione ovunque, anche nei soliti quattro angoli di casa."
"Ovvio, non ne dubito, era così e forse lo è ancora, ho scritto decine di canzoni guardando una foto, leggendo un libro, ascoltando un'altra canzone, ma poi avviene qualcosa, il fanciullo si stacca dal cordone della fantasia ed ha sete e quel seme che era stato piantato alla nascita, inizia a nutrirsi della linfa della terra, le radici diventano sempre più forti e le foglie ne catturano ogni forma, di suoni e luci. Hai mai sentito dalla tua stanza la voce della luna? Per noi da quaggiù è un'enorme pausa disegnata sul pentagramma tra le stelle, eppure produce un suono e vorrei tanto udilrlo.
Nonna sei mai stata al mare? Anche li ci sono suoni belli da ascoltare, ecco, questa che ti ho portato si chiama conchiglia, prova a poggiarla all'orecchio, udirai quanto i miei occhi hanno visto. Come questo, la terra ne produce a migliaia di suoni e mi piacerebbe ascoltarli tutti.
Ti ricordi quando ero bambino? Avevo un flauto, costruito da nonno con una semplice canna, oggi quel suono è vivo nella mia mente ed ha lo stesso calore dei tuoi abbracci."
"Gioia, certo che mi ricordo e di quegli abbracci ne potrai avere ogni giorno un'infinità, ma ora svegliati è tempo di andare a scuola."
Composto lunedì 6 gennaio 2014
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