Vicoli
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Forse volevi essere quel vecchio suonatore di sax, quello con tanto fiato nonostante la lunga età, quello che ad ogni nota era associata un'emozione, ci s'incantava tutti ad ascoltare i tuoi suoni e tutto ciò che usciva dal tuo pensiero.
Eri bravo a far da sottofondo all'armonia dei pensieri e al desiderio dell'anima.
L'inizio del vicolo era il tuo studio e da li s'infondevano note e sussulti, quelli che facevano ardere, vicoli stretti alle cui laterali c'erano vie ancor più strette dove in molti avevano paura a passare ma non loro dolci teneri amanti, complice quella musica e complici i corpi che s'infrangevano contro.
Gli orari erano i più disparati ma loro preferivano di gran lunga l'imbrunire, forse perché le forme si specchiavano in terra e riprendevano i loro movimenti, eccitanti da guardare quasi loro volessero una testimonianza dei loro gesti.
Sempre quasi un rito un appuntamento una preparazione al desiderio, loro si stringevano con foga, si guardavano e scrutavano quel tanto che bastava per far sentire il contatto, lui sembrava impacciato, forse una tattica, lei pratica dei movimenti le si avvolgeva al corpo, lo guardava e mentre gli occhi suoi lo fissavano, con una mano era dentro i jeans ... [segue »]
Composto domenica 29 giugno 2014
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