Reyn non mi aveva mai dato niente a cui appigliarmi, neanche il più piccolo segnale di interesse. Io, però, ero attirata da lui come se ci conoscessimo, come se avessimo avuto un passato insieme. [...] Era il più irritante, compassato, spocchioso, bacchettone, retrogrado idiota che avessi mai conosciuto. Eppure tutte le notti, nel mio duro lettino, lui... mi mancava, come se una volta fosse stato mio e lo rivolessi indietro. Ardevo per lui, mi struggevo all'idea che venisse da me, che mi toccasse, desideravo ardentemente baciarlo, far crollare quella facciata, fargli perdere il controllo, sentire accelerare il suo respiro.
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