La promessa
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Una mattina come le altre, stessa fermata, stessa panchina: ogni giorno, da più di un anno, aspetto il pullman che mi porta al lavoro in una piccola frazione della mia città, circa una decina di Km. Sono spesso insonnolita perché come ogni mattino la mia sveglia mi ha destata a metà di un sogno che faccio fatica a rammentare. Il mezzo pubblico di solito arriva alle 7 del mattino, anche se a volte con qualche minuto di ritardo, l'autista è quasi diventato mio amico tanto che, bonariamente, lo rimprovero quando ritarda, dicendogli che mi farà arrivare tardi al lavoro e lui simpaticamente promette sempre che mai e poi mai questo potrà accadere finché alla guida ci sarà lui. Stamani, insolitamente, il bus arriva circa 10 minuti prima dell'orario previsto. Mentalmente mi compiaccio della mia abitudine di trovarmi molto presto alla fermata per la paura che qualche contrattempo possa impedirmi di arrivare puntuale. Il mezzo rallenta, mi viene il dubbio che possa non essere il mio, invece si ferma. Il conducente ha un'espressione diversa, sembra perso, distante, non mi sorride come al solito, anzi, quando gli faccio notare di essere in anticipo, non ribatte e si limita ad un cenno del ... [segue »]
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