Il vaso di ciclamini

...fingendo una ritrosia poi disse: "Veramente io non so se posso farti il favore perché anche io ho un appuntamento."
"Quale appuntamento? Non mi hai detto nulla."
"Una cosa improvvisa. Devo andare dalla Raffa per accompagnarla a danza. Comunque, va beh, la prendo. Grazie la porto a mia madre."
"Sei molto gentile", rispose Anna. "Sapevo di poter contare su di te. Sei la mia migliore amica. Grazie mille". Anna avvicinò la bocca alla guancia dell'amica e le diede un bacio.
"Ciao fammi sapere"
"Anche tu, domani ci vediamo."
Le due ragazze si erano appena accomiatate ed Anna era corsa via alla svelta senza voltarsi.
Lucia si era alzata dalla panchina e, anziché andare all'appuntamento citato, teneva la piantina come un trofeo tra le mani e camminava spavalda verso il giardino incurante di tutti i passanti.
Aspirava di tanto in tanto con le narici belle aperte il profumo dei ciclamini e ne ammirava la forma e il colore. Intanto le macchine e i motocicli le rombavano accanto. Il vento le muoveva e le gonfiava la gonna rossa lunga sopra le ginocchia, ma non le scomponeva la maglietta bianca attillata che sembrava le fosse stata cucita addosso. I suoi sedici anni trasparivano dalle ... [segue »]

Francesca Genna

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