Amore di panchina
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Essendo Stamfield una città di musicisti, di scrittori, di passionali, il giovane sindaco fu assalito da scrupoli culturali, quindi provò a pizzicare le corde del pubblico interesse.
Qualcuno gli fece osservare che intorno al laghetto sarebbero bastate solo poche panchine. Il primo cittadino replicò che quelle panchine avrebbero avuto accanto dei cartelli, sui quali sarebbe stato riportato una specie di componimento poetico.
Soggiunse, inoltre, che avrebbe cambiato l'emblema comunale: un pettirosso in volo spiegato al posto dell'ontano. Non si era mai sentita una cosa del genere.
Una calda notte, con la luna così percettibile, in un certo modo così vicina che sembrava cercasse ristoro, il sindaco si mise in tenuta da jogging e con un ritmo abbastanza sostenuto, quasi di corsa, raggiunse il lago.
Arrivò stanco e sudato e sprofondò su una panchina in mezzo a una vecchia coppia di roverelle contorte.
Una carezzevole voce femminile inframmezzò il quadro:
- Non la ammiriamo spesso. Tuttavia il cielo terso ci offre questo spettacolo, sarebbe un'ottima occasione per riflettere, guardandola, oppure... -
La donna interruppe il suo discorso e, mentre si sedeva accanto a lui, distese verso l'alto la mano che impugnava il binocolo, supponendo che il giovane s'intromettesse.
Il sindaco non si ... [segue »]
Composto lunedì 13 aprile 2015
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