Un anno ancora
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Da qualche tempo sentiva strani discorsi secondo i quali occorreva abbatterlo. Lui, pesco di famiglia nobile e di età veneranda, doveva essere tagliato di netto, trasformato in una catasta di legna pronta per il camino e poi ridotto in cenere, dopo un ultimo bagliore caldo e colorato.
È vero che da tempo dava segni di stanchezza e non riusciva più a meravigliare con i fiori e i frutti di una volta. Quelli erano ormai solo un ricordo e il principale argomento di discussione con i compagni di podere, una volta sicuri che nessuno avesse potuto ascoltare i loro conversari.
Ora però, l'idea di dover lasciare le sue radici e di bruciare un po' alla volta, foss'anche per una buona causa, lo turbava veramente molto, al punto di parlarne anche ai numerosi uccelli stanziali che si appollaiavano sui rami quasi secchi, per una o più notti di riposo.
Qualche giorno dopo, uno di loro ebbe un'idea e, per salvare il pesco, propose ai suoi amici di addobbarlo in modo da sorprendere il proprietario e indurlo - questo era l'auspicio - ad aspettare ancora un po' prima di procedere al taglio.
Allora tutti i passeri si misero all'opera recuperando i più svariati ... [segue »]
Composto mercoledì 30 novembre 2005
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