Raggio di sole
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-Ciao Alba, come va? -
Quel nome risuonò nella stanza come pure la sua voce. Dopo sei mesi si faceva vivo come a dire - Sto qua e posso riprenderti quando voglio.-
Con un nodo in gola, due gocce come perle sulla fronte e una voce metallica Alba rispose:
-Che vuoi, ti sei ricordato del tuo amore speciale?
Così l'aveva fatta sempre sentire, mettendola sopra un piedistallo dorato per offrirle trofei di carta straccia, corone di bugie, coppe di velenosi inganni.
-Adesso ricominci con i soliti ricatti morali, è ora di piantarla - Piantare cosa? Era lui che l'aveva irretita con lusinghe, soggiogata, attirata nella sua vischiosa tela, immobilizzata dal suo filo di seta insieme alle altre prede vittime sacrificali.
Mosca lasciata lì, senza possibilità di scampo in attesa di essere consumata...
Poi, un giorno il ragno era sparito abbandonando la vecchia tela per andarne a tessere una nuova e lei era rimasta la, col dolore di chi non è morto, né vivo, abbandonata all'ignoto...
La linea era caduta o lui aveva attaccato.
-Alba... Alba... - Qualcuno la chiamava giù nel cortiletto, la sua vicina di casa. Si tappò le orecchie con le mani. Alba... un nome che presagiva la luce, il miracolo ... [segue »]
Composto mercoledì 4 maggio 2016
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