Il portiere

...fumo, un altro tiro, gli occhi bassi e poi lo sguardo verso l'altro. Infine, la decisione dentro il filtro della sigaretta schiacciato e piegato. Di nuovo gli occhi negli occhi in attesa della risposta dell'altro serio nei modi come i grandi capi indiani. Doveva togliere figli, lavoro, casa e lo sapeva. Il silenzio della vittima davanti al suo carnefice che brandiva la maglia per una vita spezzata. Silenzio lungo un tempo di bugie e corruzioni. Non lo sapeva il capo ma ogni volta che schiacciava e piegava il mozzicone era la stessa cosa che faceva con la vita degli altri. Con forza, un colpo mortale aveva arrestato suo padre. Non se lo era mai spiegato ed aveva preso presto il suo posto. Una sigaretta dopo l'altra e i primi successi. Era entrato al lavoro poco più che ventenne. Guardava un po' confuso il riso dei colleghi, dei passanti sedendosi scomposto e ritirando la schiena mentre salutava le donne felici che passano davanti velocemente ogni volta chiudendosi dietro la porta senza guardarlo con interesse.
Era abituato a ritirarsi indietro ed allungarsi sotto come se voleva nascondere quella parte insicura di se e fare emergere il ragazzo. O forse voleva semplicemente sparire ... [segue »]

Francesca Genna

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