Il portiere
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...sotto il bancone e non esserci per inadeguatezza. Per questo motivo risultava a volte distante. Troppo per chi desiderava il successo e in lui vedeva Il piccolo mugnaio della pubblicità del Mulino Bianco. La gente, i colori, i desideri e la solitudine del cuore. Quei morsi nascosti. Una sigaretta e le imitazioni dell'attore senza capacità. Rideva anche Eduardo imitandoli ma non poteva tradire il suo cuore, quel vuoto che spegne i mozziconi e colma le risposte mai date. I compleanni, gli auguri, la donne e poi i soldi, il posto migliore, la laurea one line. Ora c'era anche lui come tutti. Rubando i sogni di tutti. Ad ogni successo guardava un punto. Non lo sapeva perché, ma ci provava. Non c'erano spazi vuoti, solo applausi. Conferme. Era diventato qualcuno finalmente. Non troppo onestamente in verità. Spesso si comprava il rispetto, la libertà ma non aveva smesso di utilizzare il vestito da portiere. Lo calzava male ma gli apparteneva. Era una sorta di collegamento con ciò che gli altri ricordavano per schernirlo:, portiere! Per lui portiere era padre. La risposta quindi era un sorriso indefinito.
Un uomo che non aveva fatto a tempo a guardare veramente. I turni. Quei maledetti turni ... [segue »]
Composto venerdì 25 novembre 2016
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