In treno verso lui
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Guardavo fuori dal finestrino, mi ha sempre incuriosito osservare come cambiano i paesaggi durante un viaggio e da questi indovinare dove mi trovassi. Si sentiva solo il mormorio dei passeggeri, mi mancava quel rumore ritmato tipico dei treni a cui ero abituata; per un attimo mi passò il ricordo di una gita coi miei e il rumore infernale, stride, che faceva il treno su cui viaggiavamo che non ci fece dormire quella notte. Quel ricordo durò un istante, guardai l'orologio e ritornò in me l'ansia: l'ansia di incontrarlo. Più della distanza che si accorciava, era lo scorrere del tempo che mi agitava, nella mia mente era un continuo conto alla rovescia partito il giorno precedente e tutte quelle domande che si ripresentavano: ma cosa mi era saltato in mente? Perché lo stavo facendo? E se lo perdessi? E se non riuscissi a parlare? Se invece parlassi troppo e male? Ansia... ansia... Ansia...
Vibra il cellulare: è lui. Si era svegliato finalmente, buongiorno eh! Quei suoi messaggi distratti, sinceri e a volte bruschi mi facevano sorridere. Quella sua maschera da burbero mi divertiva, mi faceva anche storcere il naso ma al contempo mi sollevava dai miei pensieri negativi come aveva fatto ... [segue »]
Composto sabato 4 marzo 2017
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