Sei arrivato anche quest'anno, in ritardo mi pare, ma forse hai capito pure tu che occorre far piano e mi hai lasciato il tempo d'abituarmi - all'idea di una stagione disallineata, al futuro tiepido da spostare più in là, a questo cauto rannicchiarsi dentro le nostre intimità.
Ti sei preso una manciata di giorni, il freddo t'ha aiutato, ed oggi finalmente sei qui, solo ancora, a salutarmi attraverso i vetri velati di vapori profumati d'ammoniaca e vaniglia, occhieggiando discreto.
Non volevo uscire, sai!
La nuova stagione mi ha giocato un brutto tiro, mi ha stordita con il suo vento capriccioso, lasciandomi addosso segni brucianti; avrà voluto dirmi qualcosa, chissà!
Forse che non sempre tutto è come appare, forse che, proprio questo sole intermittente, una risata, un coro a più voci non sono garanzia di un bel nulla e nel tempo avverso si può rovesciare il tavolo attorno cui si è giocato.
Quest'anno la primavera è una strategia per il futuro e tu, piccolo grappolo lilla, sei qui a ricordarmi che la forza sta nell'assecondare il tempo, con le sue stagioni; che le sfrondature energiche danno una sofferenza solo apparente, ma poi permettono fioriture rigogliose.
Tu, pur da ammirare nella tua bellezza, sarai ... [segue »]