Scritto da: Michele Ciorra

Il padrino


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...sue ricchezze ed il suo potere.
In meno di venti minuti – rispettare i limiti di velocità ed il Codice della Strada in genere era uno dei doveri imposti ai giovinotti del clan – raggiunsero la villa fortezza – perfettamente in regola dal punto di vista urbanistico – posta alla falde del Monte d'Argento in quel di Marina di Minturno, sempre in provincia di Latina.
La villetta, non fosse stato per la recinzione fatta di alte mura in cemento armato e massicci componenti di ferro battuto, si sarebbe facilmente confusa con tutte le altre che violentavano quel tratto di costa del Comune di Minturno che dal Monte d'Argento, appunto, andava fino alla riva destra del fiume Garigliano.
Don Antonio, era vedovo da anni, accolse il suo unigenito, luce dei propri occhi, come era solito ripetere, con un abbraccio che avrebbe stritolato un bue. Ma Salvatore era altrettanto forte e nerboruto e non ebbe difficoltà a contenere... l'assalto.
Sedettero a tavola e mentre ognuno di loro raccontava del propri successi ingurgitarono l'ira Dio, erano due ottime forchette, annaffiando il tutto con un eccezionale e rarissimo vino locale: il Metolano. Vino rosso dall'intensa corposità e dagli effluvi iodati che qualcuno ritiene essere ... [segue »]

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