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Il trenino rosso arrancava tra uno sbuffo e l'altro, lanciando nell'aria il suono inconfondibile, biglietto da visita ad annunciare il suo passaggio. Le rotaie, come un nastro argentato, si snodavano in quel bosco stranamente brullo, i tronchi quasi spogliati da rami frondosi, come soldatini stanchi allineati in un attenti che non finiva più. Seduti in una carrozza, i capelli al vento nella corsa del treno, un papà, con un sorriso sornione a scoprire i denti perfetti che illuminava lo sguardo di due occhi verde smeraldo, l'allegria che usciva dai suoi pori, vestito con maglietta chiara e pantaloni larghi a ricordare un Celentano prima maniera, anche nella vitalità di movimenti aggraziati come in una continua danza. Accanto la mamma, capelli biondi, occhi azzurri volti a guardare amorevolmente lui, ammiccando compiaciuta ad ogni suo gesto ad ogni suo sguardo carezzevole verso lei e verso la loro figliola, bionda come mamma e occhi verdi come papà, ma più scuri, quel verde sottobosco che scorreva sotto loro al passaggio del trenino. La ragazza parlava e parlava e sorrideva con la gioia di chi sa che sta per arrivare dove il suo cuore desidera, con chi ama profondamente, con quel senso di protezione che solo ... [segue »]
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