Storia di un piccolo grande uomo
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C'era una volta un uomo bello di viso, ma, ormai, abbruttito dalla fatica e dagli anni; aveva fatto tutti i mestieri, tanto che fino all'età avanzata era diventato quasi professionista, in tutte le attività in cui si era cimentato. Iniziò come garzone di bottega, presso uno zio-padrone, a fare il mugnaio; da lui esigeva tanta fatica ed ore di lavoro per una manciata di lire. Era giovane, forte, i suoi denti bianchi rappresentavano il candore degli anni, ma, la sua bocca carnosa e rossa, sempre aperta, al sorriso, era pronta, senza maleducazione, a sottolineare le storture del sistema lavorativo degli annì 40, dove bisognava guadagnarsi il pane, veramente col "sudore" della fronte. Riuscì, con tanta buona volontà e foza d'animo a liberarsi della soggezione dello zio e tentò di impiantare un mulino, tutto suo. Dalla mattina alla sera, versava nella "tramoggia" il grano e ne ricavava della buona farina. La gente del paese lo chiamava Carluccio della macchina (mulino); era questo l'appellativo, con cui veniva apostrofato, quando stava in bottega. Lentamente, come una formica, riuscì a mettere da parte tante lire che, accumulate gli permisero di mettere su famiglia, con una bella brunetta, adocchiata, nel poco tempo che dedicava alla ... [segue »]
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