La creaturina
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Aveva messo in acqua quel pezzo di carta, non più grande di un francobollo, solo per un esperimento: cosa sarebbe successo esattamente? Quali parti si sarebbero bagnate per prime?
È sveglia. Quella Creaturina si è destata. Destinata a riprendersi, quasi a nascere, solo a pochi secondi dalla fine; tropo piccola per essere vista, destinata solo alla sofferenza e alla morte.
Sa già cosa le deve accadere: sarebbe trapassata affogando appena il figlio non l'avesse più retta.
Terrore.
Sente già l'acqua che penetrava nelle prime fibre, troppo lontana per spezzare la carta, troppo vicina per non sentirla, e non avere paura. Troppa per evitare che il foglio si rompesse.
Non ha tempo per imparare a nuotare, né è ancora in grado di stare a galla; ha appena il tempo per capire cosa sta succedendo. Ha tempo per contare i momenti che la separano dall'epilogo.
Non vede la fine del foglio, immenso per lei, troppo sottile per resistere alla marea; scorge solo lontanissima, come una terra promessa, il bordo di plastica della bacinella d'acqua. Troppo grande per scalarlo, troppo distante per raggiungerlo in tempo.
Ora inizia a distinguere intorno a sé parti della cellulosa che cominciano a bagnarsi, come macchie mortali d'olio troppo ... [segue »]
Composto nel 2004
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