Il risveglio
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...un po' che i suoi occhi vedevano buio, iniziarono a vedere ombre.
Solo ombre, macchie di colore, ma non erano ciò che secondo lui dovevano vedere; anzi, secondo lui non dovevano vedere niente!
Poi le immagini si schiarirono, iniziò a capire cosa vedeva, apparecchiature scientifiche, tastiere, e poi arrivarono i primi ricordi.
Ricordi molto strani, così strani da sembrare impossibili.
Il cervello lottò per un attimo, cercando di togliere quelle strane sensazioni, inspiegabili, per quello che sapeva e conosceva.
Ma poi perse la battaglia, e così il signore si ritrovò vivo e vegeto a guardare l'impossibile.
I ricordi allora arrivarono prepotenti, e di punto in bianco l'impossibile divenne possibile.
Per prima cosa furono le parole di Gigi:
"ti sei divertito?"
"Oh, non ti preoccupare, succede sempre così! Appena esci dal gioco, e torni tra noi, ricominci a ricordare, ma i ricordi sono così strani, così simili all'impossibile, che non te ne capaciti, e subito non ci vuoi credere, è normale!"
"Non... chi... dove...?"
"Le domande ti si stanno accumulando, non sai dove cominciare, e così ti sei solo ingolfato!"
"Già!"
"Scommetto che se aspetti ti si chiarirà tutto. Comunque adesso ti aiuto.
Qui si gioca ad un gioco strano, molto particolare: si chiama "vita".
Abbiamo già ... [segue »]
Composto nel 2004
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