La morte del baco
Un baco da seta, presagendo avvicinarsi la fine della sua strisciante esistenza terrena, chiama a sé tutti i parenti.
Miei cari, disse con la bava alla bocca ultima produzione di una prestigiosa qualità di seta, affetto da un male incurabile, sento che sto per lasciarvi.
Il filosofo mi assicura che passerò a miglior vita.
Il prete mi garantisce un paradiso di beatitudine e di felicità.
Un vecchio visionario racconta di un baco che si trasformò addirittura in farfalla.
Io invece vi dico semplicemente, sto morendo.
La fede che pretende di darci la certezza di risorgere è il conforto dei deboli, la speranza degli illusi.
Una vita di intenso lavoro, di rinunzie e di sacrifici, un futuro ricco di promesse, di soddisfazioni, di meritati successi, cedono improvvisamente al capriccio della natura avara e maligna.
Io sto morendo.
Godetevi la vita, cogliete l'attimo fuggente, cedete alle passioni, non lasciatevi sorprendere come me senza aver bevuta l'ultima goccia del piacere.
Ricordate che la falce della morte si abbatterà inesorabilmente su tutti voi, e vi mieterà come fili d'erba, uno dopo l'altro.
I miei soffici foulard.
I miei candidi veli.
I miei drappi dai colori dell'arcobaleno.
Oh, i miei...
e il letargo lo colse.
Composto sabato 12 dicembre 2009
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