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...ed in quel breve percorso che sembrò lunghissimo sia in termini di tempo che di spazio, lo sguardo accusatore che mio figlio mi rivolse fece sobbalzare l'anonimo torpore nel quale si trovava il mio animo di padre ferito.
"Forse ora troverò quella pace che tu non sei mai riuscito a trovare con mamma", urlò. Tutta l'aula, ossia io, il giudice e l'intero gruppetto di amanti del lugubre che ne faceva parte si sorprese per quella frase.
No, in realtà io non rimasi stupito da ciò. Tante volte ne avevo discusso con lui. Mi aveva sempre accusato di non aver amato veramente Monica, di averla picchiata per divertimento ed insofferenza e che il tumore le aveva fatto ciò che io, a distanza di poco tempo, avrei comunque causato: la sua morte prematura. Non accettai mai quelle sue illazioni, gli feci sempre notare col vigore di un padre offeso ed inorridito la pesantezza di quelle frasi. Eppure non la smetteva di accusarmi, trovava sempre l'occasione per rinfacciarmi quelle situazioni spiacevoli che avrei dimenticato molto volentieri. "Ciò che stò vivendo è solo e soltanto colpa tua" mi urlò mille volte e più.
Li per li decisi di non andarlo subito a trovare, non ... [segue »]
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