L'inizio della fine

Capitolo: 1

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...diversi dai nostri, strane automobili senza ruote che si librano nell'aria. Le città in cui vivono sono formate da piccoli edifici alti non più di tre piani, con strade larghe e alberate e giardini, tanti giardini, una babilonia di colori.
L'immagine cambia, rivedo gli stessi posti con meno edifici e tanti cantieri, comprendo all'istante, siamo andati a ritroso nel tempo, non di molto solo qualche decennio, giusto per farmi comprendere come sarà il nostro viaggio della mente. Faccio un cenno col capo per trasmettergli di aver capito. Allora si passa ad un'altra immagine, questa volta non si tratta di anni ma di secoli, non so quanti, di sicuro qualche centinaio. Ora vedo solo campi abbandonati, deserto dappertutto, poi come delle oasi in mezzo al deserto delle immense cupole trasparenti che brillano in lontananza. Al di sotto si scorgono edifici, sono simili a quelli visti in precedenza, sono intervallati da piccoli giardini e le strade sono più strette ma sempre alberate. Riesco a distinguere gli abitanti della città sotto vetro, sono sempre loro, operosi ed efficienti. Il campo si allarga e s'innalza così posso osservare il loro pianeta sempre più in alto. Vi sono altre oasi come quelle e sembrano tanti ... [segue »]
Composto domenica 10 ottobre 2010

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