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Mi vedo né più né meno condannato, compassionevole... La consapevolezza spaventosa di avere ingannato me stesso per tutta la vita pensando che c'era ancora una cosa da fare affinché lo spettacolo continuasse e invece non sono altro che un pagliaccio malato e così è per tutti gli altri... Tutto, tutto quanto, sebbene miserando, non è neppure in realtà una sorta qualsiasi di tentativo sensato animato di placare lo spirito in questa orribile condizione (di disperazione mortale) così io vengo lasciato là sulla sabbia dopo essere quasi svenuto e fisso le onde improvvisamente non sono affatto onde, con quella che, suppongo, dev'essere stata l'espressione più tonta e avvilita mai veduta da Dio, se esiste, nella Sua carriera cinematografica... Eh vache, odio scrivere... Tutti i miei trucchi posti a nudo, anche la consapevolezza che sono posti a nudo essa stessa a nudo come un mucchio di porcherie... Il mare sembra urlarmi: "Và, segui il tuo desiderio non restare qui...". Poiché in fin dei conti il mare dev'essere un po' come Dio, Dio non ci chiede di essere musoni e di soffrire e di sedere davanti al mare nel gelo a mezzanotte solo per scrivere inutili suoni, ci ha dato gli strumenti ... [segue »]
Composto sabato 5 marzo 2011
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