Scritto da: Marco Giannetti

Sipicciano


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Non ho mai capito da quale paese provengono le favole. Una tinta intensa e pregna di un rosso bruno e sfumato prorompe sulla strada che conduce da Teano a Galluccio e che si spinge fino a Rocca d'Evandro. Terra e cielo sono un unico pastello quassù dove le volpi di solito non attraversano la strada. L'autunno è nell'ambra delle foglie e permane anche oltre l'autunno stesso. Le foglie tradiscono la stagione non soltanto in Primavera. L'umido della legna di brina ce l'hai appiccicato addosso e non va via neanche se ti scrolli i vestiti. Ad un tratto il sentiero si spacca in due parti e da un lato si fa totalmente buio, nonostante ci sia ancora molta luce. Il bivio quasi suggerisce di non svoltare, incute timore, evoca immagini. Si arriva al borgo di Sipicciano se non ci si lascia intimorire dall'ombra fitta degli arbusti e ci si inerpica attraverso la terra bruna ed ambrata aggredita dal muschio e dai castagni secolari. Sipicciano non sta molto in alto ma è un borgo isolato e solitario. All'improvviso si giunge in una piazza con un grosso tiglio. All'imrovviso proprio come il lupo cattivo. E solo allora si capisce di essere arrivati. Il ... [segue »]
Composto lunedì 20 ottobre 2008

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    Scritto da: Marco Giannetti
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    Al mio paese... Sipicciano di Galluccio (ce)... "angolo di cielo".

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