La Simbionte

...brizzolati, che le si era approcciato, e tentava chissà perché di abbindolarlo con quel che pareva una formula, nel suo inconscio, ma che erano invece frasi molto meditate; non le piaceva perché non pareva volesse aiutarla, o cercare di farle capire qualcosa che le fosse di vantaggio... Voleva salvare ciò in cui credeva proferendo una parola che se fosse rimasta nel silenzio dei suoi pensieri, sarebbe morta insieme al soggetto e al concetto che vi erano sottintese come oggetto... Victoria/Liun si scordò di essere stata Victoria, e riconobbe a se stessa di essere semplicemente Liun. Il suo cervello manteneva ricordi di entrambi, certamente, ma non li faceva tornare a galla se non richiamati da un Abisso che era l'Antico, o forse soltanto l'Ignoto, ed era profondo come la sua paura, che era cresciuta nel tempo come radici di piante che attecchiscono sulle rovine di città perdute. Come esse divengono inabitate dopo secoli di splendore, così l'animo della poveretta era in un limbo. Persa tra i flebili ricordi di un'identità che non aveva più, tra spinte ad agire che non capiva e impulsi inconsci che si riferivano proprio a quei ricordi confusi che non avrebbe mai associato ad eventi vissuti senza ... [segue »]