Negli occhi di mia nonna
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...deve consegnarli lui" rispose. "Lasciamolo mangiare, altrimenti non ha forza per raggiungere le case di tutti i bambini."
"Ma può mangiare con noi" risposi. "E poi continuare le consegne"
"e lascia da sola la Befana?" Rispose pronta lei.
"C'è tanto cibo qui" dissi io, ancora più pronto. "Può venire anche lei".
"Non è giusto per gli altri bimbi" continuò. "E poi a Natale è bello festeggiare con la propria famiglia."
"Va bene" mi rassegnai. "Speriamo facciano in fretta."
Intanto mia madre si affaccendava in cucina, sistemava i pezzi di polipo e gli scampi nel modo che meglio decorassero quell'insalata di pesce di cui sono diventato estimatore negli anni successivi.
Le mie zie davano una mano mentre mio padre scambiava battute e rideva con i suoi fratelli. Prima, però, si era trattenuto in camera da letto per un po'. Aveva preparato il costume per trasformarsi nel vecchio che suo figlio attendeva con ansia. Non potevo capirlo allora.
Tra le mura della nostra casa i profumi del fritto si mescolavano a quelli della brace e dei dolci. La legna scoppiettava e il focolare rifletteva nella cristalliera in cui c'erano i calici, preparati per il brindisi di mezzanotte. Pareti, porte, finestre erano state addobbate ... [segue »]
Composto lunedì 24 dicembre 2012
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