Libertà
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...Carl non si muoveva dal suo posto. Li osservava scannarsi come animali senza dignità per un po' di cibo. Non voleva essere così, preferiva non mangiare. Dal finestrino i soldati si gustavano la scena e ridevano. L'odore della carne quasi cruda si era già disperso nell'aria e Carl aveva smesso di sentirlo. Erano ormai giorni che viaggiavano in quella situazione precaria. Ad intervalli di cinque ore il camion si fermava per permettere ai prigionieri di espletare i loro bisogni. Carl era stanco con lo stomaco che gli brontolava e gli si contorceva, ma non fiatava. Cercava il modo di fuggire. Aspettava il momento giusto. Un piccolo errore dei militari e lui sarebbe tornato ad essere un uomo libero. Sentiva sulla sua pelle l'odore forte di sudore. I suoi vestiti erano sudici e l'alito era pesante per il troppo digiuno. Desiderava fare un bagno caldo ed avere degli abiti puliti. I suoi gli erano stati confiscati e non poteva cambiarsi. Mentre era in viaggio pensava costantemente alla parola libertà. Una piuma di uccello volteggiando gli cadde sui piedi. Pensò al suono di questa parola. _ "è leggera come questa piuma che libra nell'aria e volteggia con grazia e poi si posa ... [segue »]
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