Mani in tasca
"È passato diverso tempo dall'ultima volta che ho posato una penna su un quaderno per fissare i miei pensieri". Questo fu ciò che gli attraversò la mente. Nel frattempo scese il gradino, dopo aver voltato più volte la testa, pose il piede sulla prima striscia pedonale, quindi attraversò la strada. "Non ho più la lucidità di un tempo nel freddare le sensazioni e incastrarle per sempre in una frase ben costruita." - così ragionò tra sé e sé, procedendo tra la gente - "Ah, quant'è vero ciò che mi ripeteva mia madre" - "Il talento va coltivato come un bonsai. Ogni giorno lo devi osservare, annaffiare, potare, altrimenti ne perdi il controllo e poi non lo riconosci più". Nel tragitto ripassò, involontariamente, davanti alla sua cartoleria preferita e in vetrina rivide i taccuini a lui tanto cari, ad essi aveva affidato ogni più recondito sospiro. La nostalgia lo sorprese, non riuscì ad andare oltre, entrò e ne acquistò uno dalla copertina nera e rigida, a forma di quadernetto. Con le mani in tasca, continuò la sua passeggiata sotto le luci del Natale ormai alle porte. Ora aveva una energia nuova e calda nel cuore, assomigliava alla speranza e un sorriso comparve sulle sue labbra.
Composto martedì 17 dicembre 2013
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