Acre solitudine della felicità
Un bel giorno di alzi con la mente piena di ricordi varcando con i pensieri le distese della tua vita, vedendo campi di rovi aguzzi misti a prati maculati da colori circoscritti. Ripercorri così ad occhi chiusi il sentiero del tuo passato, ricordando quei periodi sofferti ad uscire dalle steppaglie fitte di spine. Avresti voluto una mano, una voce che ti indicasse il percorso da seguire, ti sarebbe bastato sentire la sola presenza di qualcuno, anche solo immaginarla. Sei uscito da quella giungla con le tue sole forze, pieno di ferite profonde, cicatrici che ora disegnano l'evidente mappa del tuo passato. Così, ti svegli! Una mattina, su una collina sovrastante e lontana, non sapendo nemmeno come sei riuscito ad arrivare da quella distesta infinita. Decidi di fermarti lì a piantare il tuo giardino, senza sperare più a nessuno, costruirti le tue aiuole, innafiare i tuoi fiori che desideri quale decoro al tuo futuro, coltivi lì la tua prosperità oramai consapevole di essere in grado di farcela... da solo. Tieni ben lontano quei luoghi a cui ti hanno condotto erranti scielte mascherate da fulgide promesse. Erigi mura possenti a protezione della tua nuova vita, non permetti a nessuno di portarvi dentro un solo seme dal passato. Sei solo! Orgoglioso di essere stato l'artefice del tuo presente, sarai ora l'unico disegnatore della tua futura felicità... quel giorno dopo il 18 dicembre.
Composto sabato 21 dicembre 2013
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