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...tuo cavallo di battaglia, seguita in coro da tutti i presenti. Cantasti a squarciagola finché crollasti per terra, disfatta dall'alcool. Ti portammo a braccia in camera tua ed io volli rimanere con te. Dopo quasi un'ora ti ripresi e cominciasti a spogliarti: "Le vedi queste cicatrici? Sono un brutto ricordo di gioventù, di quando mi facevo, per insulto alla vita. Allora avevo tutto quanto potevo desiderare, tranne l'affetto di un uomo sincero. Mi ero illusa di averlo trovato in quel giovane ragazzo, ma evidentemente mi sbagliavo". E giù uno scroscio di lacrime.
Povera Eleonora, pensavi ancora a lui e ci avresti ancora pensato per molti, molti anni a venire.
Ti addormentasti con le rughe che ti solcavano il volto, stanca ma rasserenata.
Il tempo passava, ma tu non avevi nessuna voglia di invecchiare: continuavi a far bisboccia e cantavi, cantavi con tutta la voce che avevi dentro di te.
Venne il giorni che partisti per il tuo paese, per stare vicino a tuo figlio. I primi tempi ci sentimmo per telefono, ma poi, presa dalla voglia di vederti, decisi di venire da te. Lo feci molte volte quel viaggio e quando stavamo assieme passavamo ore intere ad interrogarci sul senso ... [segue »]
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