Come un filo d'erba
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Lei era come un filo d'erba. Del vento che soffiava non le importava, seppur sapesse che poteva ucciderla. A volte temeva di finir calpestata dalla lurida suola di una scarpa, ancor peggio colta dalla mano di un folle ragazzo. Molti erano i modi per morire, e lei li conosceva sin dal primo istante di vita. Sbocciata da una terra giovane che seme di brutalità aveva inseminato, cresciuta nell'aridità di quel suolo che non l'amava e inaspriva con il vino le sue viscere, rinnegando fino a che poteva quel filo d'erba che la impediva. Era un filo d'erba e lo sapeva. E come tutti i fili d'erba, anche Lei stava lì a dormire nei prati. Poco importava se fossero chimici gli elementi che la saziavano e alcoliche le sostanze che la dissetavano. Prima o poi, anche Lei sarebbe finita come finiscono tutti i fili d'erba, la sorte che accomuna anche quelli più lucidi, di quel verde brillante che si esalta con le spennellate mattutine di rugiada. Il fumo che spesso inalava era naturale seppur illecito; quello innaturale era legale, ma Lei non ci badava e da ambedue pareva prendesse sospiri. Le mani che la accarezzavano erano come quelle paffute dei bambini ... [segue »]
dal libro "La luna bugiarda e altri racconti" di Angela Mori
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