Chi me lo fa fare?
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...vivere in più. Ma è proprio vero? E le esaltanti ore del comporre libero, e le sensazioni dolorose e illuminanti che ravvivano ricordi sopiti, scomparsi e non quelli tenuti saggiamente nell'area di parcheggio dei pensieri, da dove, ubbidienti schiavi, son richiamati a volte per brevi controllati gratificanti voli. Questi, invece, svolazzano come uccelli solitari attraverso nuvole dense formando stormi, lasciando traccia. Non abitanti docili e tranquilli, ma vorticanti nello spazio immenso del cervello tanto largo quanto è stretto il mondo, e lì si urtano duramente in modo lancinante, non più vestiti di bianco come fanciulli alla prima comunione, ma negri spettri perché nessuno di essi è contento di sé, ed una volta espresso è una bugia e non è più rivoltabile come un saggio o uno studio, per servirsene parecchie volte. Sono loro che comandano, ti prendono la mano, sono indomabili ed infinitamente belli nell'orrido dei rimorsi della verità di una vita intensamente vissuta. Non si può barare, pena la banalità il falso il costruito su misura. Narrare costa fatica, sangue, quanto e più di un percorso nelle scure tortuose anse di un fetido labirinto, e la vivida luce, il raggio caldo del grande astro che ogni tanto con meraviglia ... [segue »]
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