E alla fine si possiede solo ciò che si è dato
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...il senso di solitudine lo spinge a gridare nella notte taciturna e felpata. E grida, grida come un matto. Si rende conto che non è proprio il momento per provocare tutto questo rumore, ma non riesce a fermarsi: è in uno dei suoi momenti di totale non-accettazione delle cose e completa perdita di codici. Suda di un sudore gelido e urla alla luce dei lampioni, alla luna, come un animale non commestibile trascinato al mattatoio.
Si vendica della vita urlando, dimenandosi, sbracciandosi senza senso, senza ritegno, poi, ad angosce acquietate, s'incammina come al solito mansueto, rassegnato e avvilito verso casa, passando vicino alle scogliere di un'infanzia che non avrebbe mai voluto vivere.
Deviando dal sentiero che lo avrebbe portato indenne a casa, Tony decide di bruciare l'ennesima sigaretta davanti alla presunta immensità all'apice di quei rigurgiti di bianche scogliere che arrivano fino a Brighton. Il cielo è nero cobalto, con strani riverberi rosso magenta: la pelle della notte è tutta lì, pronta per essere toccata. Un freddo umiliante gli entra nelle ossa. L'unica nota di rilievo pare essere quella calma opprimente che sale dal baratro che intuisce davanti a sé. Si avvicina. Avverte il respiro monotono delle onde del mare,... [segue »]
Composto giovedì 15 gennaio 2015
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