Il mondo di Cesco
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...e resosi conto che non poteva più raggiungere la vetta e rientrare prima del calar del buio aveva deciso di tornare indietro. A questo punto però le gambe non lo reggevano più, ad ogni passo sprofondava nella neve fino al ginocchio e non riusciva a fare più di due o tre metri senza cadere a terra stremato. Era rimasto lì, semicoscente, per un certo tempo, ma con l'impressione che qualcuno, in qualche modo, lo stesse aiutando, poi ridestatosi era riuscito a ritrovare le forze per proseguire.
Davvero una strana avventura, pensò, bella e faticosa, chissà chi l'aveva aiutato per poi andarsene appena stava per riprendere conoscenza. Questa volta comunque l'escursione non presentava grosse difficoltà ed era una tiepida giornata primaverile. La prima parte non era particolarmente panoramica, ma procedendo la visuale si allargava per giungere il suo culmine presso il Col dell'Orso, praticamente a metà dorsale. Qui, sotto il suo sguardo, si stendeva un panorama a trecentosessanta gradi: a destra Cima Grappa, di fronte la pianura, s'intravvedeva la laguna di Venezia, a sinistra il Piave ed il Montello, a nord il Peurna e il Tomatico in territorio Feltrino. Tutto attorno si distinguevano resti di trincee della Grande Guerra: quello era ... [segue »]
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