Un amore impossibile, o quasi
Capitolo: 09Scegli la pagina:
...per andare a ninna. Ti porto io a patto che ti addormenti subito, gli dico sempre. Con l'aria da furbetto si aggrappa al collo e con un salto in braccio, mi chiede di accompagnarlo nella sua cameretta.
Diverse sere però è la mamma ad accompagnarlo. Quella fu una di quelle sere.
Il soggiorno silenzioso non mi invitò a sedere per cenare. La cucina aveva smesso di produrre alimenti e le stoviglie luccicanti erano al loro posto. Maria è abituata a sistemare tutto prima di andare a letto, e sa anche che quando tardo mi arrangio con qualcosa da mettere sotto i denti.
Non pensavo a mangiare, stavo bene. Il pensiero bypassava il cibo per focalizzare l'evento della serata e mentre il cuore accelerava avvertivo un senso di soddisfazione totale.
Eh si, mi faceva bene pensare a Juanita. Desideravo comunicare con lei, vedere i suoi occhi, farmi stregare dal suo sguardo magnetico.
Abbandonai la cucina e mi recai nel mio studio passando davanti la camera da letto, dove Maria dormiva serenamente con la piccola nella culla vicino a lei.
Accesi il pc e velocemente andai a leggere di nuovo il messaggio di Juanita. Non speravo, vista l'ora, di trovarne nuovi. Infatti, l'unico sempre lo stesso, ma da conservare per tutta la vita era ben custodito nella mia casella di posta.
Ripercorsi i momenti ad iniziare dal primo incontro durante la convention fino alla visita presso la casa editrice. Più volte ritornai su vari ricordi con lei fino a sentire il peso delle palpebre. Decisi di andare a dormire, l'orologio del PC segnava le 03:44.
Buonanotte Piccola Dolce del mio Cuore, dissi silenziosamente, con la volontà di sussurrarle nel sogno.
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