La giacca magica
Capitolo: Una storia di provinciaScegli la pagina:
...bene? Scusi, non sarei mai venuta a disturbare, ma ieri sera, al cinema, ho dimenticato una giacca... sa, è di mia figlia, non vorrei perdergliela, ci tiene tanto... non avrei disturbato se...
- Ah, la giacca... - mormorò Picardi, sollevato –dunque, è sua? Non è di quell'omino grigio e zoppo... come il diavolo!
- Diavolo? – rise la Silvana – Veramente è il nuovo sagrestano quello, si chiama Pio ed è il nipote di don Antonino...
- Ah! Ecco, io ho fatto un brutto sogno, signora Silvana, mi perdoni, mi perdoni – balbettò Picardi – Ma sa, il camino, la cena, il cane...
- Già, che bel cagnetto! Così siete in compagnia! – sorrise la donna accarezzando la bestiola – Mi diceva l'Antonia che aveva trovato un cucciolo da darvi...
- L'Antonia!... L'Antonia, già... - bofonchiò l'uomo, spalancando le braccia – Ma entri, dunque, non stia lì sulla porta!
E così parlarono a lungo, la Silvana e il Picardi, dopo aver spalancato le persiane e fatto entrare il sole: niente nebbia in paese quel mattino. E fecero il caffè e lo bevvero bollente e un po' amaro, come piaceva a tutti e due, scoprirono. E scoprirono anche di amare entrambi le passeggiate nei boschi, i film gialli e i funghi trifolati.
E quando le Bernabò videro uscire la Silvana e il Picardi, a braccetto, da casa di lui, alle nove del mattino, strabuzzarono gli occhi, si fecero un segno di croce e corsero da don Antonino, decise a denunciare lo scandalo a Santa Madre Chiesa.
Ma, toh! Silvana e Picardi erano già lì e parlavano di pubblicazioni, nientemeno!
E la Silvana portava sulle spalle una giacca grigia di un'eleganza... sembrava fatta di nebbia, di nuvole, non so... da non trovarla neanche in città!...
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