La giacca magica
Capitolo: Una storia di provinciaScegli la pagina:
C'era una volta un paese, Nebbialunga, di cui si poteva capire molto già dal nome; era un paesetto della vallata, con un fiumiciattolo stretto e lento che lo attraversava, lungo le rive salici piangenti e calle rigogliose, nelle acque sonnolente, anatre selvatiche starnazzanti.
Naturalmente, la nebbia la faceva da padrona, per via del fiume e dello scarso vento che non riusciva a spazzare il fondo valle, i cittadini un po' l'amavano e un po' la temevano, perché sembrava permeare tutto di una strana polvere magica, che faceva perdere il contatto con la realtà.
Nella piazza principale c'era un piccolo cinema, il Picardi-Splendor, nel quale arrivavano i film non so quanto tempo dopo, rispetto alla città, ma, almeno, anche lì la gente, se pure con ritardo, poteva andare a sognare e sospirare per un divo, a emozionarsi per avventure fantastiche o storie d'amore o gialli intriganti.
Quella sera si era fatto tardi: l'ultimo spettacolo domenicale iniziava alle nove e il film, un bel giallo a sfondo psicologico, era stato piuttosto lungo.
Il signor Picardi, proprietario del cinema, nonché esercente, bigliettaio, proiezionista, gestore del chioschetto-rinfreschi e perfino ragazzo delle pulizie, aspettava impaziente che anche gli ultimi spettatori uscissero, per poter finalmente chiudere ... [segue »]
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