Le identità
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...indesiderate lacrime.
"Sei qui per umiliarmi, dunque, chi ti manda?" ripresi, lasciando scorrere quelle maledette lacrime che non riuscivo a trattenere.
"Mi manda Roberta, è logico!" rispose lei affettuosamente, prendendomi sottobraccio.
"Ma quale... quale Roberta?" balbettai confusa.
"Ecco, brava, cominci a capire!" trillò lei "Mi manda la Roberta che ti vuole scuotere, perché tu la pianti di abbandonarti così, di morire un poco ogni giorno, di spegnerti come una luce stanca perché hai perso il gusto di vivere...".
Ci incamminammo lungo il viale parlando come due vecchie amiche e io mi aggrappavo al suo braccio, sentendo nascere in me la speranza di riorganizzare la mia vita.
"E quante Roberte siamo?" le chiedevo piano piano.
"Tante, oh tante!" sussurrava lei in risposta.
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