Pedalando in collina
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...del mare, ulivi, mandorli, fichi ondeggiano piano nel vento, mostrando le diverse sfumature del verde, secondo i riflessi del sole e il verso delle foglie, il canto delle cicale mi accompagna, ininterrotto.
Sulla sinistra si apre una strada bianca, non sembra particolarmente accidentata, così decido di percorrerla.
Molte ville sorgono ai suoi lati; per la maggior parte sono antiche, alcune restaurate, altre lasciate così, a mostrare i segni del tempo, a parlare di una vita passata, con ritmi diversi... è facile immaginarvi merende sull'erba, giovani signore con cappellini di paglia e abiti di rasatello stretti in vita da cinture alte, bambini con calzoni corti e bimbe con gonnelline a pieghe che giocano vociando... è come se il tempo si fosse fermato, la sensazione di legami col passato è particolarmente forte, tanto che non mi stupisce sentire, a un tratto, una canzone degli anni cinquanta "Lo sai che i papaveri...".
La odo distintamente, è in versione originale e il suono proviene da una villa seminascosta dietro un cancello fitto di rampicanti.
È più forte di me... smonto dalla bici e vado sbirciare tra le foglie verdi che ricoprono il cancello.
La musica proviene distintamente dalla casa; la porta-finestra è aperta ... [segue »]
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